Il 19 Gennaio 2024 dalle ore 10:00 alle ore 12:00, l’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia in collaborazione con l’IIS Braschi-Quarenghi di Subiaco ha organizzato presso l’aula magna dell’IIS la conferenza: “le relazioni interpersonali: dalla genesi alla nemesi”. Alla conferenza hanno partecipato circa ottanta studenti che hanno dimostrato una particolare partecipazione ed interesse.
Il dottor Lattanzi, psicologo e psicoterapeuta, Presidente dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia dopo aver brevemente presentato l’AIPC (Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia), ha introdotto il tema del seminario.
La condivisione con gli studenti e gli insegnanti ha permesso di raccogliere numerose letture e di rivelare interesse e collaborazione.
Il dottor Lattanzi ha iniziato il suo intervento con la condivisione del significato del termine “nemesi” sia in termini psicologici che mitologici, il termine, infatti, può avere numerose declinazioni sia in termini individuali che relazionali.
Il dottore ha inoltre chiarito che il profilo “nemesi” può essere tracciato anche dalle generazioni precedenti con il trasferimento dei traumi non elaborati e dei modelli relazionali.
Il dottor Lattanzi ha tracciato quindi tre profili:
Il “grado zero”, questa persona rappresenta il cd “nutrimento narcisistico” nelle relazioni interpersonali, sembrerebbe non rendersi conto di che cosa sta succedendo.
Il “grado uno” questa persona cerca di fare innamorare il partner anche se disfunzionale, lo asseconda perché ha bisogno di tenerselo buono.
Il “grado due” è la persona nemesi, quella che lo punirà per la sua arroganza e lo farà condannare. Gli mette di fronte la propria ombra.
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Il dottor Lattanzi ha poi esposto il tema delle ferite dolorose che la persona può aver vissuto e che si possono trasformare, se non elaborate, in un trauma, di seguito alcune esperienze: la separazione dei genitori, la nascita di un fratello, una dipendenza all’interno della famiglia, un lutto, una malattia o un’adozione.
Il dottor Lattanzi successivamente descrive la lettura dei professionisti volontari dell’A.I.P.C., la circolarità della violenza nelle relazioni. La possibile genesi/nemesi delle relazioni disfunzionali e violente è la violenza subita o assistita o la trasmissione generazionale che traccia le traiettorie: neurali, emotive, corporee, comportamentali e relazionali.
I traumi vissuti nella propria generazione, quelli vissuti nelle precedenti, spesso sconosciuti, la sindrome delle ricorrenze, di solito conducono a dover abbassare il livello di coscienza con dipendenze. In ultimo, non per ultimo, la scelta del partner.
Successivamente, il Dottor Lattanzi ha introdotto il concetto di “Algoritmo della violenza”, sviluppato dall’AIPC nel 2021 a partire da studi scientifici, con la visione di una breve animazione. Questo algoritmo potrebbe contribuire efficacemente a valutare il rischio del passaggio all’atto verso sé stessi o altri, in quanto elabora i dati psicodiagnostici, psicofisiologici e anamnestici.
È possibile leggere il recentissimo articolo: “Sintesi del terzo incontro del III ciclo di aggiornamento professionale sulla violenza con la Questura di Roma”, cliccando sul link:
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Una violenza può generare nell’individuo un trauma che andrà ad influire sulla sua personalità e sul suo modo di instaurare e mantenere relazioni. In ambito relazionale, poi, si possono verificare dei trigger, delle esperienze che fungono da grilletto e che attivano la persona riportandola al momento traumatico e proprio a partire da ciò si può generare una seconda violenza.
Infine, il dottor Lattanzi ha fatto vedere un breve video in cui è protagonista una donna che ha vissuto un passato doloroso, fatto di assenze importanti delle figure genitoriali e alcolismo, si ritrova ad osservare dall’esterno quella che era stata la sua famiglia, dopo la separazione, senza potervi fare parte. Anche da bambina si era ritrovata ad osservare dall’esterno la nuova famiglia di suo padre, di cui lei non faceva più parte. In questo momento doloroso si rivolge al suo partner che, però, anche lui ex-alcolista, ha avuto una ricaduta.
Questo video rappresenta perfettamente i concetti di circolarità, di trasmissione intergenerazionale e di scelta di un partner “codificato”, che possa attivarsi e disattivarsi in maniera funzionale nella sua disfunzionalità.
A seguire, la dottoressa Federica Maltagliati, tirocinante presso l’AIPC, ha esposto due casi seguiti in Associazione con anamnesi che rilevano traumi non elaborati e relazioni affetive sentimentali disfunzionali.
Il seminario si conclude con l’intervento di una giovane donna vittima di una relazione violenza.
È possibile trovare i riferimenti più approfonditi dei temi trattati nell’articolo sui siti: www.delittifamiliari.it www.traumaeviolenza.it www.formazionecontinuaviolenza.it www.epigeneticamente.it www.centroitalianonarcisismo.it o scrivere alla e-mail aipcitalia@gmail.com.
Lo sportello di ascolto e orientamento dell’A.I.P.C. sulla violenza è dedicato a tutte le persone senza distinzione di genere e di ruolo ricoperto (vittime, autori e familiari) e propone a richiesta e con versamento di un contributo spese, una valutazione psicodiagnostica e psicofisiologica e training individuali, di coppia, di gruppo e familiari. Per chi si occupa o intende occuparsi di violenza con strumenti scientifici l’A.I.P.C. propone, con il versamento di un contributo spese, in presenza o a distanza, una formazione specialistica e una supervisione sia individuale che di gruppo. Il numero unico A.I.P.C. è il 3924401930 attivo tutti i giorni festivi compresi dalle ore 12.00 alle ore 16.00 e l’email è aipcitalia@gmail.com
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