Giovedì 18 aprile 2024, i professionisti volontari dell’A.I.P.C. hanno condotto a distanza il sesto gruppo del progetto sperimentale “Benessere nelle relazioni tra familiari” dedicato a dieci detenuti della Casa Circondariale – Nuovo Complesso Maschile di Velletri. Una delle attività previste dal progetto.
Qui è possibile ascoltare i podcast di Formazione Continua Violenza sul canale Spotify dell’A.I.P.C.
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Lo sportello di ascolto ed orientamento dell’A.I.P.C. sulla violenza è dedicato a tutte le persone senza distinzione di genere e di ruolo ricoperto (vittime, autori e familiari) e propone a richiesta e con il versamento di un contributo spese, una valutazione psicodiagnostica e psicofisiologica e training individuali, di coppia, di gruppo e familiari. Per chi si occupa o intende occuparsi di violenza con strumenti scientifici l’A.I.P.C. propone, con il versamento di un contributo spese, in presenza o a distanza, una formazione specialistica e una supervisione sia individuale che di gruppo. Il numero unico A.I.P.C. è il 3924401930 attivo tutti i giorni comprese le festività natalizie dalle ore 12:00 alle ore 16:00 e la e-mail è aipcitalia@gmail.com.
Durante l’incontro i conduttori hanno accompagnato i ristretti a far emergere e sperimentare alcuni vissuti della loro vita dietro le sbarre. Il tema principale trattato nel gruppo è stato quello del rapporto dei ristretti con i familiari. Per i detenuti, l’opportunità di connettersi con loro genera profonde emozioni. Ad esempio, sperimentano un dolore struggente per non poter essere presenti nella quotidianità dei loro familiari e per non poter fornire loro un nutrimento affettivo ed un sostentamento economico.
Un altro tema affrontato è quello delle limitatissime attività che possono svolgere. I detenuti hanno descritto con gli occhi carichi di commozione i momenti degli allenamenti in palestra. Una rara opportunità per prendersi cura di sé e per connettersi con gli altri detenuti. Il gruppo ha approfondito il tema della reclusione. Per alcuni partecipanti il carcere è vissuto sia come luogo dove si perde la libertà sia come rifugio dal mondo esterno. Questo tema sarà approfondito nel prossimo gruppo. In conclusione, come tutti i gruppi che i professionisti volontari dell’A.I.P.C. conducono presso alcune Case Circondariali dal 2012, anche questo è stato un rarissimo momento di condivisione e di apertura offerto alla popolazione dei cd detenuti “precauzionali”.
L’auspicio condiviso dagli stessi ristretti è che un gruppo di risocializzazione, come quello condotto dall’A.I.P.C., finalizzato all’acquisizione del benessere personale e relazionale, dovrebbe essere “continuo”.
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